ACTIVE FAULTS AND RELATED HAZARDS: NEW INSIGHTS ON THE CENTRAL APENNINE SEISMOTECTONICS AND SURFACE FAULTING ZONATION.

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    • Abstract:
      The term active and capable fault (ACF) defines an active tectonic structure able to rupture permanently the ground surface. When an ACF represents the expression at surface of a seismogenic source, the study of an ACF involves a twofold aspect: one concerns surface faulting hazard, with engineering implications regarding infrastructures crossing the trace of a ACF, the other concerns the definition of geometric and kinematic characteristics of seismogenic sources, with implications regarding the definition of the seismogenic potential of a given active tectonic structure. Here, we show the results of geological investigations regarding two case studies in the central Apennines. The first site is located near the village of Venere dei Marsi (AQ), where the detailed characterization of geometry and kinematics of a fault splay connected to "San Benedetto dei Marsi - Gioia dei Marsi" active fault segment, allowed us to verify the effectiveness of the ACF territory zonation proposed in "Guidelines for the management of territories affected by Active and Capable Faults" promulgated by the Dipartimento della Protezione Civile Nazionale of Italy in 2015. The second case study is located close to Preci (PG), where field geological investigations were aimed to verify the presence of an ACF in the area of the Sant'Eutizio Abbey severely damaged by the 30 October 2016 Mw 6.5 seismic event, for retrofitting activities, and to characterize the Campi fault segment in terms of recent activity. This allowed to better define the geometric and kinematic characteristics of seismogenic source, responsible for the 2 February 1703 (Mw = 6.8), nucleated by the Norcia active faults system. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
    • Abstract:
      Lo studio delle faglie attive e capaci (FAC) risulta essere importante per un duplice aspetto. Il primo aspetto riguarda la valutazione della pericolosità da fagliazione di superficie, una pericolosità locale che trova applicazione negli studi di microzonazione sismica. Tale pericolosità viene trattata nelle "Linee Guida per la gestione del territorio interessato da faglie attive e capaci" in cui viene spiegato il significato di FAC e FPAC (faglia potenzialmente attiva e capace) e viene proposta una zonazione per FAC finalizzata ad una disciplina d'uso del territorio. Il secondo aspetto riguarda la possibilità di definire la geometria e la cinematica di sorgenti sismogenetiche profonde, ottenendo elementi utili per la realizzazione di scenari di scuotimento e la definizione di magnitudo massima attesa, considerati dati di input per stime di pericolosità sismica di base per scopi applicativi. Di seguito vengono riportati due casi studio dell'Appennino centrale interessati dalla presenza di FAC. Queste faglie possono essere considerate l'espressione superficiale di sorgenti sismogenetiche profonde in grado di generare terremoti di magnitudo tra 6.0-7.0, manifestazione dell'attuale regime tettonico estensionale che interessa la catena appenninica a partire dal Pliocene. Il primo caso di studio si trova nei pressi del comune di Venere dei Marsi (AQ) interessato da un segmento della faglia "San Benedetto dei Marsi - Gioia dei Marsi" appartenente al sistema di faglie attive del bacino del Fucino. Questo segmento di faglia ha registrato fagliazione di superficie durante il terremoto del 13 gennaio 1915 (Mw = 7.0) ed è stato oggetto di precedenti analisi paleosismologiche da parte di diversi autori. Le attività di campagna hanno evidenziato la presenza di una scarpata in roccia associata ad una faglia secondaria posta a 15 m al letto della faglia principale. Nonostante fossero assenti depositi continentali che avessero potuto registrare eventi di attività recenti lungo questa faglia, l'evidenza di fagliazione di superficie durante il terremoto del 1915 lungo la sua prosecuzione meridionale ha permesso di considerarla una faglia attiva e capace. Le Linee Guida propongono la presenza di una sola Zona di Rispetto (ZR) ampia 30 m (rapporto letto - tetto 1:4) attorno alla FAC sottoposta al livello massimo di approfondimento (indagini paleosismologiche). La presenza della faglia secondaria che non rientra nei 6 m previsti al letto nella ZR, invece, mostra la necessità di inserire una Zona di Suscettibilità (ZS), ampia 160 m (rapporto letto - tetto 1:4), che eviti l'esclusione di faglie secondarie che si possono formare a breve distanza dalla FAC principale. Il secondo caso di studio si trova nell'area di ricostruzione dell'Abbazia di Sant'Eutizio, a Preci (PG). L'area è interessata dalla presenza della "faglia di Campi", prosecuzione più settentrionale del sistema di faglie di Norcia, considerata espressione superficiale della sorgente sismogenetica del terremoto del 1703 (Mw = 6.8). Le indagini in corso sono finalizzate alla verifica della presenza di FAC nell'area di ricostruzione dell'Abbazia di Sant'Eutizio associate alla "faglia di Campi". Inoltre, le indagini volte a chiarire l'attività quaternaria della faglia di Campi permetteranno di definire meglio la geometria e la cinematica della sorgente sismogenetica responsabile del terremoto del 1703. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
    • Abstract:
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